Provenienza: Ex collezione appartenente a un mercante d’arte, USA; Sotheby’s NY, Antiquities and Islamic Art, 1–2 marzo 1984, lotto 73; collezione appartenente all’esploratore e avventuriero J.Stephen Fossett, acquisita a Londra il 21 ottobre 1986; Hindman, Wordly Pursuits.The Estate of Steve and Peggy Fossett, 30 ottobre 2018, lotto 22.
La dea della caccia è raffigurata accompagnata dal suo fedele cane da caccia sul lato sinistro. La gamba sinistra è in avanti, calzata con sandali elaborati, la destra distesa dietro. La faretra, attributo tipico della dea, è sopra la spalla destra. Il chitone, avvolto in una fascia fluttuante legata sopra la spalla e intorno alla vita, presenta un tessuto diafano che rivela la forma del corpo. Lo sguardo della dea è rivolto verso la sua sinistra, il suo braccio destro originariamente sollevato per rimuovere una freccia dalla sua faretra, il braccio sinistro ora mancante una volta le teneva l’arco. Ha una crocchia bassa tra i capelli con ciocche che formano un nodo in cima alla testa – una caratteristica acconciatura romana del II secolo d.C. L’energia della scultura risiede nella fluidità del mantello, con l’himation che dà l’impressione di essere sollevata dal vento. Le pieghe sono delicatamente scolpite, lasciando intravedere le curve del suo corpo. Il viso mostra una grande finezza.
Si ritiene che l’iconografia del tipo si basi su un originale greco della fine del IV secolo a.C. Un altro esemplare, pur con integrazioni e restauri successivi, fa attualmente parte della collezione dei Musei Capitolini e proviene da Villa d’Este a Tivoli (fig. 1). Fu acquistata da papa Benedetto XIV che successivamente la donò al Museo.
Scultura in marmo raffigurante Diana Cacciatrice
Arte romana Marmo II secolo d.C. H.: 103 cm. – L.: 40 cm. – L.: 24 cm.